Pistolese Rosana

Rosana Pistolese
1925 - 2008

Rosana Pistolese, disegnatrice per l’Alta Moda e costumista per teatro, televisione e cinema, nonché scrittrice e pubblicista di moda e costume, nasce a Napoli nel 1925. Dopo il periodo di formazione trascorso nella città natale, a contatto con famiglie illustri e illuminate come quella di Benedetto Croce e di Francesco Saverio Nitti, Rosana Pistolese muove i primi passi scrivendo articoli pubblicati sul «Corriere di Napoli», «Mezzanotte», «Voce di Napoli», «Roma», «Il Mattino». Agli inizi degli anni Cinquanta si trasferisce a Capri e, spronata da Emilio Pucci, crea alcuni modelli per una piccola collezione, chiamata Il giro dell’isola, da presentare all’Hotel Quisisana: per la Pistolese è il trampolino di lancio nel mondo della moda e del cinema. Inizia così la sua attività di costumista e disegnatrice; nel 1953 firma i costumi per il film Lulù, diretto da Fernando Cerchio e interpretato Paola Borboni, Valentina Cortese, Marcello Mastroianni; per il Teatro La Cometa (Roma), crea costumi per intere stagioni teatrali: sono della Pistolese i costumi del Processo Karamazov o Leggenda del Grande Inquisitore, di Diego Fabbri, con la regia di Ottavio Spadaro, andato in scena nella stagione 1960-1961.
Disegna modelli per le più grandi case di moda dell’epoca, come quella di Giovanna Caracciolo (Carosa), Lola Giovannelli, Elsa Volpe de Smaele, Sorelle Fontana, Maria Antonelli, Emilio Schuberth, Fernanda Gattinoni, Fabiani. Crea disegni per tessuti per le Sorelle Fontana, come il disegno “piazzato”, realizzato dalla casa tessile di Como, Seterie Fraccaroli, realizzato per la stagione 1960-61 e presentato nel 1962 all’Università di Davis (San Francisco, California) nell’ambito di una mostra dedicata ai nuovi tessuti della nuova moda italiana. Nel 1962, incaricata dall’University of California, inaugura al Davis Campus la cattedra di Storia del costume e disegno di moda e di tessuti d’arte, dove rimane per cinque anni.
Tornata in Italia per alcuni mesi, nell’ottobre del 1964, avverte l’esigenza di fondare una scuola, un’accademia di moda, giusto corollario per la città di Roma che celebrava l’Alta Moda italiana. Insieme a Ottavio Spadaro (regista teatrale e televisivo), Dario Cecchi (pittore, scenografo e scrittore) e Nello Ponente (storico dell’arte), fonda l’Accademia di costume e di moda, su interessamento dell’Ente moda, per emanazione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale (decreto ministeriale n. 26645/CF/1964) e col patrocinio del Comune di Roma. Nel 1964 scrive il suo primo libro di storia del costume, La moda nella storia del costume, pubblicato dall’editore Cappelli, che l’università americana nel 1965 richiede in lingua inglese, per le edizioni Wiley & Sony di New York. Verso la fine degli anni Sessanta tiene alcune lectures al Fashion Institute of Tecnology di New York, aprendo una collaborazione tra l’Accademia e il Fit con seminari tenuti a Roma da Lilian Kushel (direttore del Fit).
Grazie al grande talento e alla passione della sua fondatrice, l’Accademia diventa nel tempo, «un laboratorio di idee e di ricerca, un punto d’incontro di partecipazione, comunicazione e vita». Punto di riferimento culturale e professionale per la diffusione del made in Italy, l’Accademia offre una fervida attività culturale mediante conferenze, dibattiti, mostre, rappresentazioni teatrali e proficue collaborazioni con scuole ed enti italiani ed esteri. Nel corso degli anni si sono avvicendati in seminari, conferenze o lezioni personaggi e personalità come: Emilio Schuberth, Irene Brin, Susanna Agnelli, Pierre Cardin, Alberto Consiglio, Chiara Boni, Marta Marzotto, Beppe Modenese, Raffaella Curiel, Gianni Bulgari, Paola Fendi, Micol Fontana, Vittorio Sgarbi, Isabella Rossellini, Antonio Marras, Mario Boselli e tanti altri. All’attività di direttrice dell’Accademia, Rosana Pistolese affiancherà quella di scrittrice e pubblicista, offrendo il suo originale e colto punto di vista sul mondo della moda.
Rosana Pistolese muore il 20 febbraio 2008.

Fonti archivistiche e oggetti digitali